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Eurozona: a settembre l'inflazione scende ai minimi da due anni a questa parte

Pubblicato 29.09.2023, 11:32
Eurozona: a settembre l'inflazione scende ai minimi da due anni a questa parte
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Il tasso di inflazione annuale dell'Eurozona euro è sceso al 4,3% su base annua a settembre, dopo il 5,2% di agosto, raggiungendo il livello più basso in due anni.

Lo ha annunciato venerdì Eurostat.

Il dato è migliore di quanto previsto dagli analisti di Factset, che mediamente si aspettavano un rallentamento al 4,5%.

L’inflazione nei 20 Paesi che condividono la moneta unica rimane, tuttavia, ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale europea (BCE).Ma gli economisti ritengono che se il trend verrà mantenuto, la BCE non avrà piu bisogno di alzare ulteriormente i tassi d'interesse.

L’aumento dei prezzi al consumo è più che dimezzato rispetto al record del 10,6% raggiunto nell’ottobre 2022, quando si fecero sentire pienamente gli effetti della guerra in Ucraina sui prezzi del gas e del petrolio. Ora è al livello più basso da ottobre 2021, quando raggiunse il 4,1%.

Il netto miglioramento di settembre riguarda tutte le componenti dell'indicatore. L'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari (compresi alcol e tabacco) è scesa all'8,8% su base annua, dopo il 9,7% di agosto.

Stesso andamento per i prezzi dei servizi, in crescita del 4,7% dopo il 5,5% di agosto, e per i beni industriali (4,2% contro 4,7%).

Evidente anche il calo dei prezzi dell'energia (-4,7% contro -3,3%).

Paesi Bassi al top, diminuzione notevole in Germania

All'interno dell'Eurozona, le migliori performance sono state registrate nei Paesi Bassi, dove i prezzi sono scesi dello 0,3% su base annua a settembre, così come in Belgio (+0,7%).

Nella media si trova la Germania, la più grande economia d'Europa, con un tasso di inflazione del 4,3%, in calo di 2,1 punti rispetto al mese precedente (era a +6,4%), secondo i dati pubblicati da Eurostat.

D'altro canto, la Francia, che finora se la passava meglio dei suoi vicini, presenta ora uno dei tassi più alti d'inflazione, al 5,6% su base annua, in calo solo di 0,1 punti rispetto ad agosto.

Hanno fatto peggio Austria (5,8%), Slovenia (7,1%) e Slovacchia (8,9%).

In Italia: lievissima diminuzione

L'inflazione cala anche in Italia, attestandosi al 5,3%, rispetto al 5,4% di agosto.

La lievissima decelerazione del tasso di inflazione a settembre, indica l**'**Istat, si deve prevalentemente al rallentamento su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,2% a +7,7%), degli Alimentari lavorati (da +10,0% a +9,1%), dei Beni durevoli (da +4,6% a +4,0%) e, in misura minore, dei Beni non durevoli (da +5,2% a +4,8%), dei Beni semidurevoli (da +2,9% a +2,4%) e dei Servizi relativi all'abitazione (da +3,9% a +3,7%).

Tali effetti sono stati solo in parte compensati da un'accelerazione, al contrario, dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da +5,7% a +7,6%), dalla minore flessione di quelli degli Energetici regolamentati (da -29,6% a -27,8%) e dall'aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,2% a +3,8%).

Anche l'inflazione di fondo, al netto degli Energetici e degli Alimentari freschi, rallenta ancora (da +4,8% a +4,6%), così come quella al netto dei soli Beni energetici (da +5,0%, registrato ad agosto, a +4,8%).

Si affievolisce, prosegue l'Istat, la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +6,3% a +6,0%), mentre si accentua quella dei servizi (da +3,6% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -1,9 punti percentuali, dai -2,7 di agosto.

Su base mensile, la crescita dell'indice generale si deve principalmente all'aumento dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (+2,5%) sia non regolamentati (+1,6%), degli Alimentari non lavorati (+0,6%), dei Beni semidurevoli e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% per entrambi) e dei Servizi vari (+0,3%).

Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'attenuazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%).

Inoltre, in base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell'1,7% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC (Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) non tiene conto, e del 5,7% su base annua (in accelerazione da +5,5% di agosto).

"La crisi energetica è stato un evento eccezionalee speriamo che non avremo bisogno di una tale grande esborso in bilancio in futuro. Ma questa esperienza ci suggerisce che, per assicurare l'equità della transizione, le misure temperanee che aiutino le persone più vulnerabili dovrebbero rimanere uno degli strumenti a disposizione".
Christine Lagarde 67 anni, francese, presidente della Banca Centrale europea

Christine Lagarde, presidente BCE. (Francoforte, 14.9.2023) Michael Probst/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

La prima risposta dei mercati

Dopo i dati dell'inflazione dell'area euro di settembre e l'intervento della presidente della BCE Christine Lagarde allaconferenza di Parigi, le borse del Vecchio Continente si mantengono in territorio ampiamente positivo: la migliore resta Amsterdam che sale dell'1,2%, seguita da Milano in rialzo dell'1,1%.Bene anche Parigi e Francoforte, che salgono di un punto percentuale, con Londra in crescita dello 0,8%.L'euro ondeggia attorno alla quota di 1,06 contro il dollaro, con escursioni anche al di sotto di questa soglia.

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