Martedì JPMorgan ha espresso preoccupazione per la valutazione dei titoli azionari statunitensi, descrivendo il rapporto prezzo/utili (P/E) come "molto teso".
L'azienda ha evidenziato diversi fattori che potrebbero mettere a dura prova il mercato, tra cui la persistente inflazione, una potenziale inversione delle dinamiche della domanda e dell'offerta di obbligazioni e le irrealistiche aspettative di consenso per una crescita degli utili vicina al 20% dal primo al quarto trimestre del 2024.
La banca ha inoltre indicato come ulteriori rischi possibili cambiamenti nel comportamento dei consumatori, cambiamenti nella leadership del mercato e tensioni geopolitiche.
L'analisi di JPMorgan suggerisce che lo scenario ottimistico abbracciato dal mercato nel primo trimestre, che ipotizzava una combinazione di tassi di inflazione in calo, accelerazione degli utili ed economia stabile, potrebbe non essere sostenibile.
I recenti dati ISM, che mostrano un aumento dei prezzi e un rallentamento degli ordini, indicano che il tradeoff crescita-inflazione potrebbe rivelarsi sfavorevole per i mercati azionari.
JPMorgan ha inoltre osservato che l'attuale rapporto P/E a termine degli Stati Uniti è pari a 20 volte, un valore particolarmente elevato se confrontato con i rendimenti reali. L'azienda ha inoltre sottolineato che il divario tra i rendimenti dei dividendi e i rendimenti obbligazionari non è generalmente favorevole, con l'eccezione del Giappone, dove il mercato rimane la sua principale raccomandazione di sovrappeso regionale (OW).
Le prospettive della banca suggeriscono un periodo di consolidamento del mercato nei prossimi mesi, soprattutto perché storicamente i mercati tendono a registrare performance stagionali negative in questo periodo. Inoltre, la società ha sottolineato che il posizionamento del mercato, ancora sovraccarico, è un fattore che potrebbe contribuire a questo consolidamento.
In conclusione, la valutazione di JPMorgan dipinge un quadro cauto per i mercati azionari statunitensi, citando una combinazione di valutazioni elevate, pressioni inflazionistiche e altre preoccupazioni economiche e geopolitiche. La società incoraggia gli investitori a prestare attenzione a queste sfide mentre i mercati attraversano i periodi potenzialmente turbolenti che li attendono.
Approfondimenti di InvestingPro
Mentre consideriamo la posizione cauta di JPMorgan sui mercati azionari statunitensi, gli ultimi dati di InvestingPro relativi allo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) offrono un quadro misto. Con una capitalizzazione di mercato di circa 512,82 miliardi di dollari e un rapporto P/E relativamente basso di 6,22, lo SPY presenta un contrasto con il rapporto P/E a termine "molto teso" menzionato da JPMorgan. Ciò potrebbe suggerire che alcuni segmenti del mercato, come quello rappresentato dallo SPY, sono valutati in modo più conservativo.
I suggerimenti di InvestingPro evidenziano che lo SPY ha costantemente aumentato i suoi dividendi per 14 anni consecutivi e ha mantenuto i pagamenti dei dividendi per 32 anni consecutivi, il che potrebbe essere un segno della stabilità dell'ETF e dell'attrattiva esercitata sugli investitori orientati al reddito.
Inoltre, il titolo SPY è generalmente scambiato con una bassa volatilità dei prezzi, il che potrebbe offrire un po' di conforto agli investitori preoccupati dalle turbolenze del mercato. Per un'analisi più approfondita e per altri consigli di InvestingPro, visitate InvestingPro e scoprite altri 3 consigli per meglio informare le vostre decisioni di investimento. Non dimenticate di utilizzare il codice coupon PRONEWS24 per ottenere un ulteriore 10% di sconto su un abbonamento annuale o biennale a Pro e Pro+.
Nonostante le preoccupazioni del mercato in generale, la crescita dei ricavi dell'ETF SPY negli ultimi dodici mesi, a partire dal quarto trimestre del 2023, si è attestata all'8,56%, indicando un certo livello di resistenza. Inoltre, le recenti metriche di performance dello SPY, come il rendimento totale del prezzo a 1 anno del 27,0% e la negoziazione vicino ai massimi di 52 settimane, suggeriscono che gli investitori hanno registrato guadagni sostanziali nel recente passato. Tuttavia, se valutiamo queste metriche positive con le preoccupazioni più ampie sollevate da JPMorgan, gli investitori potrebbero voler adottare un approccio più sfumato alle loro strategie di portafoglio nei prossimi mesi.
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