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Il greggio scende al minimo di 8 settimane in previsione di un aumento delle forniture USA

Pubblicato 25.01.2011, 11:55
Aggiornato 25.01.2011, 11:55
Pro Futures – I futures del greggio sono in calo per il quinto giorno e scendono al minimo di otto settimane, tra le aspettative per un secondo aumento consecutivo delle scorte settimanali statunitensi.

Il New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a marzo a 86,38 dollari al barile registrando nel corso degli scambi europei un calo dell’1,42%.

Precedentemente si era scesi a 86,34 dollari al barile, il minimo dal 2 dicembre.

L'US Energy Information Administration rilascerà mercoledì la relazione settimanale sulle scorte di petrolio greggio per la settimana conclusasi il 21 gennaio. I dati potrebbero dimostrare un aumento di 1,25 milioni di barili per le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti, dopo l’aumento di 2,6 milioni di barili della settimana precedente.

Le forniture di greggio negli Usa sono rimaste sopra la media di cinque anni per questo periodo dell'anno, intanto l'emisfero settentrionale ha già superato il picco di freddo invernale, alimentando le preoccupazioni per l'aumento forniture statunitensi.

Nel frattempo, i commenti di lunedì del ministro del petrolio saudita, Ali Al-Naimi, hanno continuato ad incidere sui prezzi.

Mr. Al-Naimi ha dichiarato che l’OPEC potrebbe aumentare la produzione nel 2011 per soddisfare la crescente domanda mondiale di petrolio, aggiungendo che i prezzi dovrebbero restare allo “stesso livello dell'anno scorso”.

Il gruppo finanziario mondiale Bank of America-Merrill Lynch ha dichiarato, in un rapporto pubblicato lunedì, che i commenti del ministro Al-Naimi “indicano che i sauditi trovano disagio all’avvicinarsi del petrolio a tre cifre”.

L'istituto di credito ha aggiunto che prevede che i prezzi saranno “un po’ più contenuti nelle prossime settimane poiché gli investitori si concentreranno sull’aumento delle forniture mondiali e sulla misure della Cina atte a raffreddare l'inflazione".

Nel frattempo, il gas naturale con consegna a febbraio perde lo 0,97%m scambiato a 4,541 dollari per milione di unità termiche britanniche, mentre l'olio da riscaldamento con consegna a febbraio crolla dell’1,35%, scambiato a 2,581 dollari per gallone, durante la mattinata di scambi europei.

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