Investing.com - La scorsa settimana abbiamo visto i future del petrolio greggio ritirarsi dal massimo da ventisei mesi tra le discussioni derivanti dall'introduzione, da parte del governo cinese, di ulteriori misure di assottigliamento monetario al fine di contrastare l'inflazione.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio leggero e dolce con consegna a gennaio sono stati scambiato a 87,72 dollari al barile fino alla chiusura dei mercati, venerdì, crollando dell'1,91% sulla settimana.
Venerdì, la Banca del Popolo Cinese ha annunciato un innalzamento delle riserve minime richieste alle banche, il terzo in cinque settimane.
Sabato, i dati ufficiali cinesi avevano riportato un aumento dell'indice dei prezzi al consumo pari al 5,1% a novembre, il più significativo da luglio 2008. I dati hanno acceso discussioni sulla possibilità che la Cina adotti misure di assottigliamento monetario
Martedì, i prezzi del greggio sono saliti al massimo da ventisei mesi di 90,74 dollari al barile, dopo che la proposta di tagliare alcune tasse ha generato ottimismo sulla ripresa economica statunitense, prima di ritirarsi sulle discussioni relative alle misure di assottigliamento monetario volute dalla Cina.
La scorsa settimana, l'Energy Information Administration statunitense ha dichiarato, nel suo rapporto settimanale, che le scorte di greggio sono scese in maniera siginificativa nella settimana terminata il 3 dicembre, scendendo a 3,8 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un ribasso a 1,3 milioni di barili.
La Deutsche Bank ha dichiarato in un rapporto, venerdì: "tutte le prove di un rallentamento dell'economai cinese si riflettono sulle stime relative alla domanda di petrolio".
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, con il 40% della domanda globale per il biennio 2010-11.
L'EIA ha dichiarato, nel suo rapporto mensile sull'energia, che le aspettative relative ai consumi del petrolio scenderanno a 1,4 milioni di barili al giorno nel 2011, in ribasso dai 2 milioni del 2010.
I future del gas naturale con consegna a gennaio sono stati scambiati a 4.420 dollari per milione di unità termali britanniche fino alla chiusura dei mercati, venerdì, in crescita dello 0,83% sulla settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio leggero e dolce con consegna a gennaio sono stati scambiato a 87,72 dollari al barile fino alla chiusura dei mercati, venerdì, crollando dell'1,91% sulla settimana.
Venerdì, la Banca del Popolo Cinese ha annunciato un innalzamento delle riserve minime richieste alle banche, il terzo in cinque settimane.
Sabato, i dati ufficiali cinesi avevano riportato un aumento dell'indice dei prezzi al consumo pari al 5,1% a novembre, il più significativo da luglio 2008. I dati hanno acceso discussioni sulla possibilità che la Cina adotti misure di assottigliamento monetario
Martedì, i prezzi del greggio sono saliti al massimo da ventisei mesi di 90,74 dollari al barile, dopo che la proposta di tagliare alcune tasse ha generato ottimismo sulla ripresa economica statunitense, prima di ritirarsi sulle discussioni relative alle misure di assottigliamento monetario volute dalla Cina.
La scorsa settimana, l'Energy Information Administration statunitense ha dichiarato, nel suo rapporto settimanale, che le scorte di greggio sono scese in maniera siginificativa nella settimana terminata il 3 dicembre, scendendo a 3,8 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un ribasso a 1,3 milioni di barili.
La Deutsche Bank ha dichiarato in un rapporto, venerdì: "tutte le prove di un rallentamento dell'economai cinese si riflettono sulle stime relative alla domanda di petrolio".
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, con il 40% della domanda globale per il biennio 2010-11.
L'EIA ha dichiarato, nel suo rapporto mensile sull'energia, che le aspettative relative ai consumi del petrolio scenderanno a 1,4 milioni di barili al giorno nel 2011, in ribasso dai 2 milioni del 2010.
I future del gas naturale con consegna a gennaio sono stati scambiati a 4.420 dollari per milione di unità termali britanniche fino alla chiusura dei mercati, venerdì, in crescita dello 0,83% sulla settimana.